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Capone: "Comanda Mancini". E non vuole i lupi quotati
“Il Campobasso è uno solo e indivisibile. La parola d’ordine è: compattezza”. Il presidente del Campobasso Ferruccio Capone, ventiquattro ore dopo la conferenza stampa di mercoledì sera a Selvapiana, traccia la sua personalissima carta costituzionale a tinte rosse e blu.
Il patron ci ha contattato ieri per chiarire anche quello che, eventualmente, non si fosse capito nel concitato intervento con gli organi d’informazione l’altra sera in sede.
“Vorrei che si capisse quanto per me sia importante che tutti remino nella stessa direzione. D’ora in poi – ha proseguito – pretendo che ognuno sia più cauto nelle dichiarazioni e nell’esposizione dei fatti. Non accetterò più dichiarazioni fuori posto”.
Però, presidente si è intuito che ci sono degli aspetti interni al club da sistemare e chiarire. “Io non vedo questi problemi, ho detto che l’avvocato Mancini, Perrucci e gli altri dirigenti hanno svolto un grandissimo lavoro per il quale li ringrazio ancora. Per me tutto dovrà continuare nello stesso modo. L’avvocato Mancini è presidente onorario del club e ha pieni poteri. Il punto di riferimento è lui e soltanto lui. Per me può agire in nome e per conto della società anche perché quando io mi affido agli altri sono così, mi fido e basta. E’ lui il responsabile del club quando non ci sono io e io, ripeto, non ci potrò essere quasi mai, perché ho tantissimi impegni, istituzionali e professionali”.
Dunque Mancini presidente operativo a tutti gli effetti? “Lui ha già questo potere, fermo restando che io vorrei continuare serenamente a seguire le partite senza che nessuno pensasse che sono tornato a gestire direttamente il club e senza che questo possa suscitare gelosie da parte di alcuno. Per quanto mi riguarda sarò a Campobasso solo per seguire le partite e staccare gli assegni. La cosa che mi interessa di più – ribadisce il patron – è che non vi siano uscite fuori campo, anche perché qualsiasi dichiarazione di diverso tenore da quelle che ho rilasciato io, sarebbe solo uno strumento per spaccare l’ambiente in due. Io e l’avvocato Mancini vogliamo il bene del Campobasso, nessuno deve dubitare di questo, tanto meno si deve pensare che ci sia qualcuno che la pensa diversamente all’interno del club”.
Chiuso l’argomento società il discorso scivola sulle questioni più attuali: il mercato e la programmazione per l’anno prossimo.
Presidente, allora compriamo la punta e il difensore di cui si parla da tempo? “Ho dato mandato al direttore sportivo Molino e a mister Cosco di individuare i giocatori che ci servono”.
Saranno operazioni a costo zero? “Sì, anche se non escludo che ci possa essere anche un piccolo sacrificio economico da parte nostra. A me interessa anche programmare la squadra per l’anno prossimo”.
Per quest’ultimo motivo il patron è stato martedì scorso a Firenze. “Sono stato in Lega – spiega - per capire cosa può succedere con la riforma dei campionati. La situazione è piuttosto complicata, si parla addirittura di tre gironi da diciotto squadre, anziché di venti, in un’unica Lega. Ma bisogna che i tre organismi (Lega A, Lega B e Lega Pro, ndr) che sovrintendono all’organizzazione dei campionati, si mettano d’accordo. Ci vorrà del tempo, ci sono delle divergenze, chissà come andrà a finire”.
E’ vero che sareste pronti a chiedere il ripescaggio? “Sì, sono andato a Firenze anche per questo. Tuttavia, sono prospettive ancora molto lontane nel tempo”.
L’importante è che il Lupo goda sempre di ottima salute, sul piano finanziario ed economico.
A proposito, com’è andata la visita della Covisoc la settimana scorsa? “Tutto a posto, non ci sono problemi”.
Da ultimo il presidente tira fuori il jolly dal clilindro.
Ha fatto altro a Firenze, presidente? “Sì, ho chiesto alla Federazione se c’è una procedura per eliminare le partite del Campobasso dalle scommesse. Confido che l’operazione si possa fare”. Anche negli anni passati il patron ha usato il pugno duro per fugare ogni dubbio. Anche nell’interesse dei suoi giocatori.
Perché ha fatto questa mossa? E’ solo perché voglio essere sempre sereno e tranquillo” conclude forse pensando allo strano caso Alessandrì dell’anno passato. Un Capone a tutto campo, insomma. Parla senza giri di parole di programmazione e di mercato. Proprio quello che i tifosi volevano sentirgli dire. Speriamo solo di arrivare ad entrambe le questioni lanciati da un bel risultato conseguito contro l’Avellino. Il nuovo anno partirebbe proprio bene.
M.Cav.