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 UN RIGRAZIAMENTO A CAPONE, LA SUA E' LA GESTIONE PIU' LONGEVA SENZA CRISI DELLA STORIA DEL CALCIO MOLISANO

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MessaggioTitolo: Re: UN RIGRAZIAMENTO A CAPONE, LA SUA E' LA GESTIONE PIU' LONGEVA SENZA CRISI DELLA STORIA DEL CALCIO MOLISANO   UN RIGRAZIAMENTO A CAPONE, LA SUA E' LA GESTIONE PIU' LONGEVA SENZA CRISI DELLA STORIA DEL CALCIO MOLISANO Icon_minitimeMer Ott 05, 2011 10:27 am

Mentre alcuni tifosi fischiano e contestato, (proprio coloro che dovrebbero sostenere la propria squadra del cuore) fuori regione, nonostante le 3 sconfitte, ci considerano ancora tra le outsider.
E' assurdo vedere che il Campobasso e la società vengono denigrati in casa propria da tifosi ed ultras (perchè non dimentichiamo che fare lo sciopero del tifo significa comunque denigrare la società, non dimentichiamo nemmeno tutte le offese ed insulti elargiti a piene mani dagli ultras ad esclusioni del gruppo Zasso al quale va fatto un monumento) ed invece fuori regione ci considerano ancora una bellissima realtà del campionato.


INTERVISTE ESCLUSIVE
Vigor Lamezia, mister Costantino a TLP: "Orgogliosi di essere i guastafeste del campionato"
05.10.2011 00:00 di Nicolò Schira articolo letto 92 volte

© foto di Anto.Abbate/TuttoLegaPro.com

Le prime sette giornate di campionato hanno portato alla ribalta del Girone B di Seconda Divisione la Vigor Lamezia di mister Massimo Costantino che si è imposta con la principale antagonista al duopolio Perugia-Paganese in ottica promozione, praticando un calcio piacevole e spettacolare. TuttoLegaPro.com ha intervistato in esclusiva il giovane tecnico dei calabresi per scoprire le reali ambizioni dell'undici biancoverde, nonchè fare una panoramica sul torneo in corso.

Mister, molti non si aspettavano una Vigor Lamezia così in alto: cosa risponde?

"La nostra è una buona squadra e stiamo facendo bene, anche se in tutta onestà devo ammettere che forse neppure noi ci aspettavamo di essere così in alto dopo le prime sette giornate".

Al momento Perugia e Paganese sembrano essere una spanna sopra a tutte le altre squadre...

"Posso confermare che per organico Perugia e Paganese sono certamente le principali candidate alla promozione. In un campionato di 40 partite come la Seconda Divisione poter beneficiare di rose così ampie può risultare un fattore determinanate, perchè permette di sopperire ad infortuni e scadimenti di forma di alcuni giocatori".

Dove può arrivare questa Vigor?

"La squadra è caratterizzata da una grande voglia ed umiltà. Le medesime che contraddistinguono il sottoscritto. Vogliamo arrivare nel calcio che conta, tuttavia per il momento non abbiamo un obiettivo finale. Il nostro segreto forse è proprio quello di scendere in campo senza obiettivi, ma con la mente sgombra".

Un primo traguardo l'avete già centrato: in città è tornato l'entusiasmo dei tempi di Nacho Castillo...

"Siamo molto contenti di aver riportato i tifosi allo stadio per tifare Vigor: era il nostro primo obiettivo stagionale ed esserci riusciti ci rende molto orgogliosi".

Facciamo una panoramica del campionato: favorite per la promozione?

"Davanti a tutti Perugia e Paganese con il Catanzaro terzo incomodo".

E fra le outsider quali sono le squadre che l'hanno impressionata maggiormente?

"Stanno facendo grandi cose il Gavorrano che affronteremo nelle prossime giornate, L'Aquila e il Campobasso. Poi i giornali inseriscono anche noi della Vigor Lamezia fra le squadre guastafeste del campionato, il che non può far altro che renderci tutti soddisfatti e inorgogliti per quanto stiamo facendo".

Lei con i suoi 38 anni è uno degli allenatori italiani più giovani in assoluti: ha un tecnico al quale si ispira?

"Prediligo nettamente la scuola italiana che ritengo la migliore al mondo. Come allenatori mi piacciono molto Giampaolo e Spalletti; infatti leggo e studio molto per aggiornarmi e loro sono sempre fra i miei punti di riferimento".


[i]E' evidente che fuori regione non sanno quanto siamo stronzi ed autolesionisti, auguriamoci che il Campobasso faccia punti (possibilmente 3) a Celano lontano dal pubblico nemico ... oopppps volevo dire amico, altrimenti il Mercoledì successivo in casa contro il Milazzo ci sarà un ambiente di merda con i giocatori che si cagano sotto ed i tifosi (tifosi si fa per dire) che al primo errore vomitano veleno in preda al demonio con terza sconfitta consecutiva in casa, enorme contestazione, invito ad abbondonare lo stadio , Provenza vattene..... Coscia va fan culo..... Capone figlio di puttana ....... e fine dei giochi.[b]
[i]
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MessaggioTitolo: Re: UN RIGRAZIAMENTO A CAPONE, LA SUA E' LA GESTIONE PIU' LONGEVA SENZA CRISI DELLA STORIA DEL CALCIO MOLISANO   UN RIGRAZIAMENTO A CAPONE, LA SUA E' LA GESTIONE PIU' LONGEVA SENZA CRISI DELLA STORIA DEL CALCIO MOLISANO Icon_minitimeMar Ott 04, 2011 8:57 pm

l'altra seraa ho visto alla presentazione della lista di Berardo, un bel quartettoo....
Capone, Berardo, Iorio e Pallante......bhè un bello sponsor PQ, con Berardo con un ruolo in società....si potrebbe faree Laughing Laughing Laughing Laughing
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Zenigata ha scritto:
cuore rossoblù ha scritto:
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Carriera di IULIANO RINO. Stagioni, serie, squadre, presenze e goal di IULIANO RINO.
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PORTIERE
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Nato il:
10/03/1984
Nato a:
Pagani (SA)
Altezza: cm 186
Peso: Kg 80

Carriera di IULIANO RINO

STAGIONE SQUADRA SERIE PRESENZE GOAL

2001-2002 SALERNITANA CALCIO 1919 B 0 -

2002-2003 BATTIPAGLIESE D 20 -

2003-2004 BATTIPAGLIESE D 30 -

2004-2005 A.S.C. POTENZA C2 26 -

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2009-2010 SALERNITANA CALCIO 1919 B 6 -

2010-2011 SALERNITANA CALCIO 1919 C1 1 -

2011-2012 NUOVO CAMPOBASSO CALCIO C2 7 -


Come può un giocatore con questa esperienza essere identificato con il portiere insicuro e balbettante di domenica scorsa, evidentemente ha sentito la tensione dei fischi, ha commesso qualche errore ed è andato nel pallone, se hai paura di sbagliare stai pur certo che sbaglierai, queste sono regole di vita.
Guarda, io non credo che un portiere del calibro di iuliano, che ha giocato la finale playoff Salernitana-Verona lo scorso anno,abbia timore di due fischi, credo che una giornata storta può capitare a tutti, tutto qui,non diamo sempre la colpa al pubblico! Il valore del giocatore non si discute...

Zenigata io ero allo stadio domenica e ci stavano molte persone che inveivano contro Iuliano (e non solo con lui)dicendo tante cose che secondo me non si merita ne lui ne gli altri giocatori, io non sto dicendo che aveva paura dei fischi, ma non si tollera questo atteggiamento da parte delle persone perche' quanto Iuliano ha parato il rigore con l' Aprilia era un Santo ora e' una fetecchia, ma dai questo e' un atteggiamento negativo e disfattista e poi uno si lamenta se Capone fa quelle dichiarazioni alcuni tifosi fanno lo stesso anzi anche peggio sentire inveire verso alcuni giocatori devi morire e' vergognoso (non sto parlando di te) dimmi se sto dicendo una cosa allucinante.
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Guarda, io non credo che un portiere del calibro di iuliano, che ha giocato la finale playoff Salernitana-Verona lo scorso anno,abbia timore di due fischi, credo che una giornata storta può capitare a tutti, tutto qui,non diamo sempre la colpa al pubblico! Il valore del giocatore non si discute...
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Io dico solo una cosa che mi fa incazzare ma come si fa a criticare dopo due sconfitte una squadra di giovani quando la domenica con il Perugia erano tutti eroi, ma perche questa marmaglia non se ne sta a casa invece di venire a rompere le palle allo stadio. punto primo domenica mancavano 5 titolari punto secondo e' normale che se la gente comincia a fischiare e inveire con i giocatori prima che inizia la partita come devono giocare? e' normale che giocano con la tensione addosso preoccupati di sbagliare. Un' altra critica che devo fare Capone sa sta tranquill perche cosi agita solo l' ambiente lui deve difendere la squadra. Io spero che da domenica prossima si torni a vincere o pareggiare per dare morale e poi a quei pagliacci che domenica inveivano voglio ricordare che noi quest' anno ci dobbiamo salvare quindi non date fastidio, a Cambuasc su tutt allenatori ma va va. FORZA LUPI SEMPRE A TUTTI COLORO CHE AMANO VERAMENTE QUESTI COLORI.
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Stavolta la critica a Capone su questo argomento la faccio anch'io e sono sostanzialmente d'accordo con te.
Ricordo l'anno scorso, prima di campionato con Carannante in panchina, grande entusiasmo per il ritorno in lega pro, indipendentemente da come finì la partita giocammo comunque una gara ad alti livelli, tutta votata all'attacco nello spirito del mister che per me resta un ottimo allenatore, ricordo un caro amico che mi siedeva a fianco dire queste testuali parole: " Da quanti anni che non vedevamo un calcio così bello da parte del Campobasso?" Poi i risultati non arrivarono e si innescò la crisi che portò all'esonero di Carannante.
Quest'anno nelle prime gare di campionato il mio amico ha ripetuto la stessa frase, questo non per dire che il mio amico porta sfiga ma per dire che la componente psicologica è importantissima soprattutto tra i giovani, se si comincia a sfasciare tutto con le contestazioni facciamo la fine dell'anno scorso, e quest'anno, con una squadra giovane il rischio è anche maggiore, avete notato domenica scorsa dopo il goal di Quadri? In quei pochi minuti prima del terzo goal del Fano sembravamo rinati, il pubblico aveva ripreso a tifare, i giocatori sembravano avere una marcia in più, poi il goal avversario ci ha spenti un pò tutti definitivamente.
Il clima surreale che si crea ormai da 6 anni a Campobasso e da addebitarsi sia al pubblico che non perdona mai nulla a chi scende in campo e perchè no a Capone che si lascia anch'egli trascinare dalla depressione post sconfitte, non si può pensare che tutti coloro che sono venuti a Campobasso siano dei brocchi, i direttori sportivi della gestione Capone sono quanto di meglio si potesse prendere a questi livelli (Iovino ha portato la Nocerina in serie B, Nucifora è esperienza da vendere e fa ottimi lavori ovunque tranne che a Campobasso, lo stesso Corrado era una vecchia volpe con esperienza e conoscenze da vendere, per non parlare di Coscia che è un gota del calcio nazionale. Non è pensabile che tutti questi direttori sportivi abbiamo portato solo giocatori ed allenatori scadenti a Campobasso, e allora c'è dell'altro, occorre trovare altre spiegazioni.
Alzi la mano chi pensa che i fischi tra primo e secondo tempo abbiamo giovato alla causa rossoblù, quelli che dicono che i fischi servono a stimolare la squadra sono dei folli, si è visto benissimo che tutti erano impauriti ed avevano paura di sbagliare, persino Iuliano che ha esperienza da vendere (si veda la sua carriera su tuttocalciatori) sembrava un pivellino.
E allora dobbiamo stare tutti un pò più calmi, i tifosi in primis ed a seguire Capone il quale a dire il vero è spinto anche dalla piazza contestatrice, infatti è ovvio che se lui non si schierasse con i contestatori verrebbe subito additato di essere troppo moscio, insumma Capone come fa sbaglia, non gliene perdonano mai una, e poi lui è un sanguigno e se le cose non vanno bene il suo attaccamento alla squadra lo spinge a fare cose sbagliate. A dire il vero ci può stare che il presidente vada ad urlare negli spogliatoi, ci può stare anche che i tofisi fischino ma in tal caso assumiamoci la responsabilità di pensare che questa nostra voglia di contestare non farà altro che peggiorare la situazione, basti pensare che oggi tutti pensano che siamo fortunati che il Campobasso giochi la prossima fuori casa, almeno sta fuori dalle contestazioni di casa nostra, e questa per me è una sconfitta, come si fa a pensare che la squadra gioca meglio e più tranquilla lontano da casa invece che con l'abbraccio dei propri tifosi?
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cuore rossoblù ha scritto:
EDITORIALE TLP

MACALLI HA RAGIONE: SI ALLA RIFORMA DEI CAMPIONATI, OCCHIO AI BILANCI E LARGO AI GIOVANI
Vittorio Galigani, espertissimo dirigente, da 35 anni nel mondo del calcio. Già Direttore Generale di club come Verona, Ternana, Taranto, Fano, Cagliari e Pescara.
02.09.2011 09:30 di Vittorio Galigani articolo letto 3339 volte


© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com Alla fine bisogna dargliene atto. Mario Macalli aveva ragione. Il calcio va fatto da chi è in possesso di risorse finanziarie. Per garanzie e investimenti.
Gli ultimi dati statistici, pubblicati anche sul sito ufficiale della Lega Pro, relativi agli incassi delle società, per abbonamenti e titoli di accesso, nel corso dell’ ultimo campionato, sono allarmanti.
Esempi? A Benevento, in prima divisione, la media degli spettatori è di 3.729 unità per un incasso lordo di euro 31.741 a partita. A Cremona siamo sui 2.485 per un incasso di poco superiore ai sedicimila. E non va meglio a Monza, dove con circa 1.162 paganti, la media incasso sfiora gli 8.500 euro.
Da mettersi le mani nei capelli. Preoccupante e non poco, anche dover prendere atto che i presenti al botteghino si contano sempre in numero più inferiore.
Nella nostra indagine, abbiamo preso a campione i dati statistici di una delle società più blasonate e più seguite che attualmente partecipa al campionato di prima divisione di Lega Pro, il Taranto.
Allo Iacovone, stagione sportiva 2010/ 2011 (quella appena trascorsa, per intenderci), con i rossoblù sempre agganciati alla zona play off, vi è stata una presenza media costante di 4.174 spettatori a partita. Non male, ma neppure esaltante. Che ha prodotto un incasso totale lordo (riferito all’ intero campionato) pari a 683.644,41 euro.
Da questo vanno però dedotte le spese organizzazione evento, il compenso degli stewards, il 15% dell’ incasso gara, ad appannaggio della squadra ospite, Iva e quant’altro, a seconda delle necessità del territorio, vada a gravare come costo.
A conti fatti, al netto, sono rimaste nelle casse sociali 500.000 euro. Gettone più gettone meno. Pubblicità cartellonistica, sponsorizzazioni, proventi di Lega e Federali ed altri diversi, non meglio identificati, possono aver prodotto ulteriori entrate per 600.000 euro?
Ce lo auguriamo per la proprietà.
L’ investimento finanziario dei primi due anni di gestione della attuale proprietà è senza dubbio notevole. Di gran lunga superiore a quello dei ricavi. Si possono ipotizzare perdite economiche che si aggirano sui 2,5 milioni di euro per ogni stagione sportiva. Forse anche qualcosina di più. Un imprenditore da elogiare e da sostenere, per passione e sacrificio economico. Il presidente rossoblu.
Spontanea sorge comunque la domanda. In questo periodo di crisi finanziaria. Totale, assoluta e lacerante come quella che stiamo vivendo. Quanto la passione sportiva potrà avere il sopravvento sul raziocinio e mantenere larghi i cordoni della borsa? Qualche segnale in negativo, con una “rosa” considerata unanimemente “extra large”, si sta già avvertendo.
Taranto, comunque, è solo un esempio, le situazioni gestionali di tanti altri sono simili. Allarmanti. Appunto.
Ha, quindi, ragione Mario Macalli, abbiamo detto. Anche sulla la ristrutturazione, rapida, dei campionati. La riduzione dei ranghi. L’ utilizzo dei giovani.
Necessario portare quanto prima a sessanta le società partecipanti al campionato di Lega Pro. Unico, in tre gironi e senza suddivisione di categorie. Come lo era anni addietro. Anche, se necessario, arrivando ad innalzare vieppiù l’ importo della fidejussione, garanzia da allegare alla domanda di iscrizione.
Utile la riduzione dei ranghi. Nell’ immediato l’Assocalciatori punterà i piedi, vedendo evaporare nel nulla posti di lavoro per i loro associati. Nel tempo, la maggiore credibilità di tutti i club ed il rispetto puntuale degli impegni finanziari, assunti con i propri tesserati, convincerà anche i più scettici e oltranzisti.
Determinante l’utilizzo dei giovani. Per l’abbattimento del costo del lavoro. Contrattuale e contributivo. Ma anche per la crescita tecnica e professionale di nuove leve. Non tralasciando che per le iniziative intraprese e risultati già ottenuti, la Lega Pro si sta consolidando fucina di risorse per i club delle categorie superiori. E perché no, per le rappresentative azzurre. A tutti i livelli.
Un cenno, di passaggio, al “minutaggio”. Solo perché è un discorso scontato. Del resto, con questa “fame” assoluta di soldi !
In questa ottica è interessante seguire come si definirà, a breve, la controversia sui diritti televisivi. Le prospettive sembrano favorevoli. Sarebbe un grande risultato. Una risorsa finanziaria dovuta e finalmente legittimata. Un tassello in più sulla futura solidità economica di tutta la categoria.
Per intanto si scende di nuovo in campo per i tre punti. In corsa ci potranno essere novità interessanti, in positivo e non. Pendono tutt’ora in capo ad alcuni, provvedimenti disciplinari sui quali la giustizia sportiva si deve pronunciare.
A metà settembre ci saranno le prime verifiche finanziarie previste dai regolamenti. Dovrà essere fornita, dalle società, certificazione dell’ avvenuto regolamento delle posizioni retributive e di contribuzione per i mesi di maggio e giugno trascorsi.
Potrebbe essere il primo campanello d’allarme per qualcuno. Il dubbio è legittimo, ma auguriamoci che non suoni per nessuno.



E qui c'è ancora qualcuno che si permette di criticare la scelta dei giovani fatta dalla società, che si permette di contestare se i nostri giovanissimi atleti fanno tre sconfitte di seguito dopo aver fatto 5 partite alla grande con 3 vittorie, un pareggio ed una sconfitta non meritata contro il Perugia che ha investito per questo campionato 2 milioni di euro, c'è ancora qualcuno che critica Capone perchè ha difficoltà economiche per pagare gli stipendi (è sta comunque rispettando tutti gli impegni economici con grandi sacrifici, sempre nei termini di legge, senza incorrere in penalizzazioni della Covisoc), anzi ne fa un motivo di disprezzo dimenticando che senza i soldi di Capone adesso staremmo a giocare contro il Termoli ed il Montenero.
Gli ultras si sono tanto offesi alla frase: "delle vostre 10 euro non so che farmene", pronunciata da Capone,
Ora se a Benevento, in prima divisione, la media degli spettatori è di 3.729 unità per un incasso lordo di euro 31.741 a partita. A Cremona siamo sui 2.485 per un incasso di poco superiore ai sedicimila. E non va meglio a Monza, dove con circa 1.162 paganti, la media incasso sfiora gli 8.500 euro, a Campobasso l'incasso medio potrebbe aggirarsi sui 10.000 euro lordi al quale va applicata la ritenuta per le tasse, va tolto il 15% che va alla squadra ospite e tutto il resto delle spese elencate nell'articolo di Tuttalegapro, gli ultras, che fanno tanto gli offesi, mi dovrebbero far capire con quello che resta al netto degli incassi di euro 10.000,00 ogni 15 giorni Capone che cazzo ci fa, al limite ci compra il gelato ai figli dei giocatori, ma tutto il resto dei costi di gestione chi li paga? Coloro che lo accusano di non essere preciso nei pagamenti degli stipendi, oppure quel trippone che era collegato ieri in TV da Isernia e che diceva che a Campobasso non si può fare calcio con i giovani perchè la piazza di Campobasso è troppo esigente?

Premesso che sono d'accordissimo sul fatto che contestare i nostri giovanissimi atleti e lo staff tecnico sia sbagliatissimo in quanto lo si sa sapeva benissimo dall'inizio, come hanno detto Provenza e Coscia, che con i giovani si va incontro a questi alti e bassi, credo che anche il presidente e suo figlio debbano mantenere equilibrio in quanto dire ai giocatori "Vergognatevi" (Ferruccio) e "oggi paleranno Coscia e Capone, sempre che abbiano qualcosa da dire" sono dichiarazioni che destabilizzano l'ambiante, la compattezza Società-squadra e autorizzano, tra virgolette, anche la contestazione dei tifosi.
Sinceramente il Presidente e il figlio con queste uscite "destabilizzatrici" hanno veramente scocciato!!!!
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MessaggioTitolo: Re: UN RIGRAZIAMENTO A CAPONE, LA SUA E' LA GESTIONE PIU' LONGEVA SENZA CRISI DELLA STORIA DEL CALCIO MOLISANO   UN RIGRAZIAMENTO A CAPONE, LA SUA E' LA GESTIONE PIU' LONGEVA SENZA CRISI DELLA STORIA DEL CALCIO MOLISANO Icon_minitimeLun Ott 03, 2011 9:18 pm

EDITORIALE TLP

MACALLI HA RAGIONE: SI ALLA RIFORMA DEI CAMPIONATI, OCCHIO AI BILANCI E LARGO AI GIOVANI
Vittorio Galigani, espertissimo dirigente, da 35 anni nel mondo del calcio. Già Direttore Generale di club come Verona, Ternana, Taranto, Fano, Cagliari e Pescara.
02.09.2011 09:30 di Vittorio Galigani articolo letto 3339 volte


© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com Alla fine bisogna dargliene atto. Mario Macalli aveva ragione. Il calcio va fatto da chi è in possesso di risorse finanziarie. Per garanzie e investimenti.
Gli ultimi dati statistici, pubblicati anche sul sito ufficiale della Lega Pro, relativi agli incassi delle società, per abbonamenti e titoli di accesso, nel corso dell’ ultimo campionato, sono allarmanti.
Esempi? A Benevento, in prima divisione, la media degli spettatori è di 3.729 unità per un incasso lordo di euro 31.741 a partita. A Cremona siamo sui 2.485 per un incasso di poco superiore ai sedicimila. E non va meglio a Monza, dove con circa 1.162 paganti, la media incasso sfiora gli 8.500 euro.
Da mettersi le mani nei capelli. Preoccupante e non poco, anche dover prendere atto che i presenti al botteghino si contano sempre in numero più inferiore.
Nella nostra indagine, abbiamo preso a campione i dati statistici di una delle società più blasonate e più seguite che attualmente partecipa al campionato di prima divisione di Lega Pro, il Taranto.
Allo Iacovone, stagione sportiva 2010/ 2011 (quella appena trascorsa, per intenderci), con i rossoblù sempre agganciati alla zona play off, vi è stata una presenza media costante di 4.174 spettatori a partita. Non male, ma neppure esaltante. Che ha prodotto un incasso totale lordo (riferito all’ intero campionato) pari a 683.644,41 euro.
Da questo vanno però dedotte le spese organizzazione evento, il compenso degli stewards, il 15% dell’ incasso gara, ad appannaggio della squadra ospite, Iva e quant’altro, a seconda delle necessità del territorio, vada a gravare come costo.
A conti fatti, al netto, sono rimaste nelle casse sociali 500.000 euro. Gettone più gettone meno. Pubblicità cartellonistica, sponsorizzazioni, proventi di Lega e Federali ed altri diversi, non meglio identificati, possono aver prodotto ulteriori entrate per 600.000 euro?
Ce lo auguriamo per la proprietà.
L’ investimento finanziario dei primi due anni di gestione della attuale proprietà è senza dubbio notevole. Di gran lunga superiore a quello dei ricavi. Si possono ipotizzare perdite economiche che si aggirano sui 2,5 milioni di euro per ogni stagione sportiva. Forse anche qualcosina di più. Un imprenditore da elogiare e da sostenere, per passione e sacrificio economico. Il presidente rossoblu.
Spontanea sorge comunque la domanda. In questo periodo di crisi finanziaria. Totale, assoluta e lacerante come quella che stiamo vivendo. Quanto la passione sportiva potrà avere il sopravvento sul raziocinio e mantenere larghi i cordoni della borsa? Qualche segnale in negativo, con una “rosa” considerata unanimemente “extra large”, si sta già avvertendo.
Taranto, comunque, è solo un esempio, le situazioni gestionali di tanti altri sono simili. Allarmanti. Appunto.
Ha, quindi, ragione Mario Macalli, abbiamo detto. Anche sulla la ristrutturazione, rapida, dei campionati. La riduzione dei ranghi. L’ utilizzo dei giovani.
Necessario portare quanto prima a sessanta le società partecipanti al campionato di Lega Pro. Unico, in tre gironi e senza suddivisione di categorie. Come lo era anni addietro. Anche, se necessario, arrivando ad innalzare vieppiù l’ importo della fidejussione, garanzia da allegare alla domanda di iscrizione.
Utile la riduzione dei ranghi. Nell’ immediato l’Assocalciatori punterà i piedi, vedendo evaporare nel nulla posti di lavoro per i loro associati. Nel tempo, la maggiore credibilità di tutti i club ed il rispetto puntuale degli impegni finanziari, assunti con i propri tesserati, convincerà anche i più scettici e oltranzisti.
Determinante l’utilizzo dei giovani. Per l’abbattimento del costo del lavoro. Contrattuale e contributivo. Ma anche per la crescita tecnica e professionale di nuove leve. Non tralasciando che per le iniziative intraprese e risultati già ottenuti, la Lega Pro si sta consolidando fucina di risorse per i club delle categorie superiori. E perché no, per le rappresentative azzurre. A tutti i livelli.
Un cenno, di passaggio, al “minutaggio”. Solo perché è un discorso scontato. Del resto, con questa “fame” assoluta di soldi !
In questa ottica è interessante seguire come si definirà, a breve, la controversia sui diritti televisivi. Le prospettive sembrano favorevoli. Sarebbe un grande risultato. Una risorsa finanziaria dovuta e finalmente legittimata. Un tassello in più sulla futura solidità economica di tutta la categoria.
Per intanto si scende di nuovo in campo per i tre punti. In corsa ci potranno essere novità interessanti, in positivo e non. Pendono tutt’ora in capo ad alcuni, provvedimenti disciplinari sui quali la giustizia sportiva si deve pronunciare.
A metà settembre ci saranno le prime verifiche finanziarie previste dai regolamenti. Dovrà essere fornita, dalle società, certificazione dell’ avvenuto regolamento delle posizioni retributive e di contribuzione per i mesi di maggio e giugno trascorsi.
Potrebbe essere il primo campanello d’allarme per qualcuno. Il dubbio è legittimo, ma auguriamoci che non suoni per nessuno.



E qui c'è ancora qualcuno che si permette di criticare la scelta dei giovani fatta dalla società, che si permette di contestare se i nostri giovanissimi atleti fanno tre sconfitte di seguito dopo aver fatto 5 partite alla grande con 3 vittorie, un pareggio ed una sconfitta non meritata contro il Perugia che ha investito per questo campionato 2 milioni di euro, c'è ancora qualcuno che critica Capone perchè ha difficoltà economiche per pagare gli stipendi (è sta comunque rispettando tutti gli impegni economici con grandi sacrifici, sempre nei termini di legge, senza incorrere in penalizzazioni della Covisoc), anzi ne fa un motivo di disprezzo dimenticando che senza i soldi di Capone adesso staremmo a giocare contro il Termoli ed il Montenero.
Gli ultras si sono tanto offesi alla frase: "delle vostre 10 euro non so che farmene", pronunciata da Capone,
Ora se a Benevento, in prima divisione, la media degli spettatori è di 3.729 unità per un incasso lordo di euro 31.741 a partita. A Cremona siamo sui 2.485 per un incasso di poco superiore ai sedicimila. E non va meglio a Monza, dove con circa 1.162 paganti, la media incasso sfiora gli 8.500 euro, a Campobasso l'incasso medio potrebbe aggirarsi sui 10.000 euro lordi al quale va applicata la ritenuta per le tasse, va tolto il 15% che va alla squadra ospite e tutto il resto delle spese elencate nell'articolo di Tuttalegapro, gli ultras, che fanno tanto gli offesi, mi dovrebbero far capire con quello che resta al netto degli incassi di euro 10.000,00 ogni 15 giorni Capone che cazzo ci fa, al limite ci compra il gelato ai figli dei giocatori, ma tutto il resto dei costi di gestione chi li paga? Coloro che lo accusano di non essere preciso nei pagamenti degli stipendi, oppure quel trippone che era collegato ieri in TV da Isernia e che diceva che a Campobasso non si può fare calcio con i giovani perchè la piazza di Campobasso è troppo esigente?
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frank78 ha scritto:
cuore rossoblù ha scritto:
La gestione Capone, tanto per dare un ulteriore schiaffo morale agli insultatori e detrattori del patron avellinese, è diventata ormai la più lunga di tutti i tempi in tutta la Regione Molise, mai un presidente di calcio di tutte le squadre principali della nostra regione aveva resistito per un periodo maggiore di Capone (ci stiamo avviando al settimo anno di gestione), L'unico presidente che riesce ancora a battere Capone è il grande Molinari che gestì le vicende rossoblù dal 1981 al 1990 (anno del fallimento), quindi per ben 9 anni, ma c'è da dire che gia con la retrocessione dalla serie B alla serie C1 nel 1987 si cominciò a respirare aria di crisi.
Possiamo pertanto dire che alla fine di questo campionato la gestione Capone può considerarsi la più longeva senza assaporare aria di crisi finanziaria di tutti i tempi, e questo guardando un pò in tutto il Molise, escludendo ovviamente i campionati minori e le società dei paesi più piccoli.
In termini di risultati sportivi e di militanza in campionati professionistici, nessuno ovviamente potrà mai raggiungere il grande Molinari che ci ha fatto vedere 5 anni di serie B, uno di C1 ed uno di C2, segue Falcione che ha fatto credo 4/5 campionati di serie C1 e C2, le presidenze precedenti a Falcione sinceramente non le conosco, ad esempio quella di Nucciarone non so quanto tempo durò, subito dopo, in classifica ci sono Berardo e Capone con 2 anni di serie C2, ma Berardo, alla presidenza, nei professionisti (prima si chiamavano semiprofessionisti) è stato affiancato da Patriciello.
Non se ho fatto errori, credo di no.

Mi permetto di correggere la gestione Molinari nella quale gli anni di C1 sono stati 3: 1 che ha sancito la nostra promozione in B, poi quello del quasi ritorno in B e quello della retrocessione in C2.

Ovviamente non posso che sottolineare quanto asserisci. La gestione Capone sta durando nel tempo, alla faccia di quelli che lo danno per fallito ogni anno...

Hai ragione, non avevo conteggiato quello della promozione in serie B, infatti Falcione era già andato via.
Per quanto riguarda quelli di Falcione e addirittura dei predecessori di Falcione (Nucciarone?) sinceramente non ho le idee molto chiare, sono anni molto lontani, persino io che proprio giovanissimo non sono, ho difficoltà a ricordarli, dalla promozione in serie B in poi io ci sono sempre stato, precedentemente andavo solo qualche volta, ero piccolissimo, e poi anche su WIkipedia mi sembra che le notizie siano abbastanza nebulose, se qualcuno conosce meglio quel periodo ci illumini.
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cuore rossoblù ha scritto:
La gestione Capone, tanto per dare un ulteriore schiaffo morale agli insultatori e detrattori del patron avellinese, è diventata ormai la più lunga di tutti i tempi in tutta la Regione Molise, mai un presidente di calcio di tutte le squadre principali della nostra regione aveva resistito per un periodo maggiore di Capone (ci stiamo avviando al settimo anno di gestione), L'unico presidente che riesce ancora a battere Capone è il grande Molinari che gestì le vicende rossoblù dal 1981 al 1990 (anno del fallimento), quindi per ben 9 anni, ma c'è da dire che gia con la retrocessione dalla serie B alla serie C1 nel 1987 si cominciò a respirare aria di crisi.
Possiamo pertanto dire che alla fine di questo campionato la gestione Capone può considerarsi la più longeva senza assaporare aria di crisi finanziaria di tutti i tempi, e questo guardando un pò in tutto il Molise, escludendo ovviamente i campionati minori e le società dei paesi più piccoli.
In termini di risultati sportivi e di militanza in campionati professionistici, nessuno ovviamente potrà mai raggiungere il grande Molinari che ci ha fatto vedere 5 anni di serie B, uno di C1 ed uno di C2, segue Falcione che ha fatto credo 4/5 campionati di serie C1 e C2, le presidenze precedenti a Falcione sinceramente non le conosco, ad esempio quella di Nucciarone non so quanto tempo durò, subito dopo, in classifica ci sono Berardo e Capone con 2 anni di serie C2, ma Berardo, alla presidenza, nei professionisti (prima si chiamavano semiprofessionisti) è stato affiancato da Patriciello.
Non se ho fatto errori, credo di no.

Mi permetto di correggere la gestione Molinari nella quale gli anni di C1 sono stati 3: 1 che ha sancito la nostra promozione in B, poi quello del quasi ritorno in B e quello della retrocessione in C2.

Ovviamente non posso che sottolineare quanto asserisci. La gestione Capone sta durando nel tempo, alla faccia di quelli che lo danno per fallito ogni anno...
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La gestione Capone, tanto per dare un ulteriore schiaffo morale agli insultatori e detrattori del patron avellinese, è diventata ormai la più lunga di tutti i tempi in tutta la Regione Molise, mai un presidente di calcio di tutte le squadre principali della nostra regione aveva resistito per un periodo maggiore di Capone (ci stiamo avviando al settimo anno di gestione), L'unico presidente che riesce ancora a battere Capone è il grande Molinari che gestì le vicende rossoblù dal 1981 al 1990 (anno del fallimento), quindi per ben 9 anni, ma c'è da dire che gia con la retrocessione dalla serie B alla serie C1 nel 1987 si cominciò a respirare aria di crisi.
Possiamo pertanto dire che alla fine di questo campionato la gestione Capone può considerarsi la più longeva senza assaporare aria di crisi finanziaria di tutti i tempi, e questo guardando un pò in tutto il Molise, escludendo ovviamente i campionati minori e le società dei paesi più piccoli.
In termini di risultati sportivi e di militanza in campionati professionistici, nessuno ovviamente potrà mai raggiungere il grande Molinari che ci ha fatto vedere 5 anni di serie B, uno di C1 ed uno di C2, segue Falcione che ha fatto credo 4/5 campionati di serie C1 e C2, le presidenze precedenti a Falcione sinceramente non le conosco, ad esempio quella di Nucciarone non so quanto tempo durò, subito dopo, in classifica ci sono Berardo e Capone con 2 anni di serie C2, ma Berardo, alla presidenza, nei professionisti (prima si chiamavano semiprofessionisti) è stato affiancato da Patriciello.
Non se ho fatto errori, credo di no.


Ultima modifica di cuore rossoblù il Lun Ott 03, 2011 9:21 pm - modificato 1 volta.
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