AZIONARIO POPOLARE

Con l'entusiasmo così in basso è inutile illudersi. Anche se riesci a raccogliere 150.000 € e già la vedo difficile, non andiamo da nessuna parte. Mancini ha raccolto 150.000,00 di sponsor e se ne è dovuto scappare. L'azionariato popolare, in questo momento, non è pensabile. Se invece l'entusiasmo è alle stelle, la società in crescita allora questo strumento è praticabile perché, oltre ad essere un contributo è anche un investimento. Se vogliamo fare l'azionariato popolare dobbiamo partire dal basso. Affianchiamoci ad esempio a Lozzi e Pulitano e proviamo, piano piano a fare qualcosa. L'impegno però non deve essere solo per un anno ma almeno per cinque. Esempio si trovano 300 persone che si impegnano a mettere 500 € all'anno (totale 150.000) e a vendere almeno 3 abbonamenti (90.000 €). Così davvero puoi pensare di prendere il 50% e provare a salire prima in serie D e poi, aumentando i soci, tornare in C2. Se questo è il progetto ci credo anche io. Ma rilevare quote in C2 è veramente un'utopia

il guaio e' che quel 25% ad oggi dalla proprieta' e' valutato almento 500.000 cosi' tutto si puo' fare, ma in maniera davvero ridotta!

Non per fare il presuntuoso, ma questa idea l'avevo sottoposta al presente muro più di un anno fa (quando eravamo ancora in D a combattere per non retrocedere)...e nessuno mi ha dato retta!!!
In particolare, avevo mostrato ciò che accadeva al Santarcangelo di Romagna...ma nessuno ci credeva.
Ora, mi fa immensamente piacere sapere che finalmente qualcuno abbia capito l'enorme potenziale che sta dietro questo tipo di proposta e mi auguro che qualcuno a Campobasso si muova in tal senso.
Io purtroppo abito fuori regione, ma farei la mia parte da tifoso del Lupo (ovvero contribuirei alla causa con la mia quota economica) molto volentieri, con tutto il cuore.
Nella società odierna è molto importante avere una società stabile economicamente e ciò non è chiaramente possibile, a prescindere dalle persone in gioco, se a "comandare" è un solo soggetto come nel caso di un presidente e basta.
Ci vuole una base che tiene botta in caso di guai!
Inoltre, penso che il Napoli sia un ottimo esempio o anche il Chievo di come si possano raggiungere buoni livelli anche con giocatori poco famosi e giovani in grado di essere pronti per la categoria (ricordo che il Chievo è anche andato in serie B dopo le formidabili stagioni di A....eppure è subito risalito senza svenarsi economicamente. E anche quest'anno si è salvato!).
Insomma i soldi non sono tutto. Ma una società seria sì!
Una società in cui i tifosi partecipano come soci (magari iniziando con una quota per poi acquistare tutta la società in futuro), in cui il progetto si estende alle giovanili (senza giovanili non si va avanti), ma soprattutto si estende alla regione.
Ovvero non far sì che il Campobasso sia la squadra da odiare in regione, ma il Campobasso DEVE essere modello per tutte le società sportive e non, come una società funzionante ed efficiente.
Certamente, questo non assicurerebbe grandi risultati. Ma sono certo che assicurerebbe di non tornare MAI PIU' in serie D, ovvero di avere sempre il Campobasso tra i professionisti.
Purtroppo stiamo indietro. Come già citato, altre squadre italiane sono già passate all'azionarato con successo.
Anche noi dobbiamo farlo. Siamo una piccola regione, siamo poco più di 300mila persone. Dobbiamo autogestirci, è nel nostro DNA, è nella nostra storia di Sanniti. Quando prenderemo coscienza di ciò saremo pronti a fare del Molise una regione migliore e del Campobasso una società invidiata da tutti. E sono sicuro che un giorno arriveremo in serie A.
MA CI DOBBIAMO SVEGLIARE, CAZZO!
Io ci sto, se si tratta di Azionariato Popolare, con quel che posso di quota. E la stessa cosa potrebbe fare mio padre, mio nonno e qualche zio!
Se la società vale 500mila euro, il 25% sono 125mila euro...e non ci credo che non siamo in grado di arrivarci.
Le cose si fanno poco alla volta, gradualmente. Intanto diventiamo soci, inseriamoci nella società.
Poi pian piano saremo anche in grado di rilevarla. Però intanto potremmo tenere il bilancio sotto controllo evitando sorprese e soprattutto potremmo aiutare Cosco ad essere riconfermato.
Un saluto a tutti, futuri soci del Campobasso Calcio S.p.A!

cuore rossoblù ha scritto:

Campobasso e basta!!! ha scritto:

La panacea di tutti i mali è la distanza, cantava Daniele Silvestri in una pezzo che è stato per mesi la risponderia-tormentone del telefonino di Gigi Molino quando il Drago ancora non sapeva che avrebbe fatto il direttore sportivo. La cura per tutti i malati cronici di sofferenza calcistica si chiama invece azionariato popolare. È questa l’agognata oasi nel deserto della programmazione, il sogno di ogni tifoso che sente di non avere fiducia nei propri dirigenti e che vorrebbe industriarsi per partecipare in maniera attiva. Una formula pronunciata spesso a proposito, quasi come una frase ad effetto pronta però a scontrarsi con la realtà. Immaginate il modello spagnolo. Pensate a grandi club come Barcellona e Real Madrid. Oppure, uscendo dalla Liga, a Bayern Monaco, Amburgo, Benfica, Sporting Lisbona e Arsenal. Democrazia e senso di appartenenza, oltre che risorse a infiniti zero. Qualcosa di inimmaginabile in provincia. Dove – però – qualcosa è possibile muovere. Senza perdere tempo con i 170mila e rotti soci del Barca, basta spostare l’obiettivo più verso il basso. Prendete il Mantova, capolista nel girone B della serie D con un piede e mezzo in Lega Pro. Un club, quello lombardo, rinato a giugno dopo il fallimento che ha fatto seguito alla retrocessione dalla B. Il 25% (che potrebbe essere aumentato a breve) ce l’hanno in mano i tifosi attraverso la cooperativa Mantova United, il restante 75% è del presidente Bruno Bompieri. Per rilevare un quarto del pacchetto i tifosi hanno raccolto in cinque mesi 100mila euro, forniti da 150 tifosi e 7 sponsor. Per chi non lo sapesse Mantova conta 48mila abitanti. Campobasso qualcuno in più.
Il modello Mantova – La cooperativa segue le regole dell’Azionariato popolare europeo, ovvero massima democraticità (un voto a testa, a prescindere da quanto versato), niente scopo di lucro e – soprattutto – sostenibilità. Quest’ultimo principio sancisce una quota di adesione accessibile a tutti. Per quel che concerne il Mantova, tanto per fare un esempio, i tifosi pagano da 100 (junior e rosa con riduzione a 55) a 2mila euro mentre per gli sponsor sono previste formule da 2mila a 10mila euro. Parte delle somme viene destinata alla quota associativa, parte all’acquisto di azioni del club. Ogni socio ha diritto, oltre a partecipare alle assemblee, a convenzioni di ogni genere e sconti sul materiale sportivo ufficiale e sull’abbonamento. Ma c’è di più. Se non si intende rinnovare per la stagione successiva si perde la quota associativa, ma il controvalore delle azioni del club viene restituito.
Le altre esperienze – L’Uefa sta spingendo per queste formule che, oltre ad assicurare maggiori stabilità, legano ancor di più le squadre ai propri territori. La Supporters Direct è un ente che collabora con la federazione e lavora su tutto il continente per fornire sostegno alla creazione dei cosiddetti Trust, ovvero delle aggregazioni no profit, come ad esempio a Campobasso la già esistente associazione dei tifosi. Nella nostra nazione è nata l’Azionariato popolare Italia, una sorta di coordinamento sull’intera Penisola. Ne fanno parte i sodalizi Como Plus, Il mio Gallipoli, la Sampdoria ai sampdoriani, Modena sport club, il mio Potenza, Amici del Rimini, MyRoma, Az.pop. Salernitana, Toromio e Verona nel cuore. Alcune hanno già ottenuto l’ingresso nelle rispettive società, altre contano di riuscirci nei prossimi mesi. Tanto per citare una svolta epocale, il 28 ottobre del 2010 l’associazione MyRoma ha partecipato all’assemblea degli azionisti giallorossi per l’approvazione del bilancio sociale.
Campobasso – Facciamo un passo indietro, quello che magari oggi tutti auspicano nell’ambiente rossoblù. Franco Mancini, ad esempio, potrebbe essere un uomo chiave per un coinvolgimento che parta dalla base e miri a questo modello. L’avvocato ha il polso del territorio, oltre che stima e fiducia della città. L’ideale per gestire anche il marketing, come avviene a Mantova. Il rapporto con la famiglia Capone è ormai logoro, ma tutto sommato non insanabile. Con un bel chiarimento privato, l’eliminazione di intermediari destabilizzanti e regole chiare per il futuro non è detto che non si possa tornare indietro di qualche mese. Sarebbe un bel modo per aiutare il Campobasso, riconoscere gli innegabili sforzi economici dell’attuale proprietà e far tornare a convivere le varie ‘anime’. Un sogno? Forse. Ma sarebbe quello che tutti chiedono, Capone compreso. Del resto il passato è stato già messo alle spalle una volta, ovvero quando c’è stata la possibilità del ripescaggio. Un ruolo determinante, però, dovranno iniziare a svolgerlo i politici. Tocca a loro, infatti, mettere tutti di nuovo intorno a un tavolo in questo attimo di quiete dopo la tempesta.
Non solo rossoblù – Il Campobasso ha rappresentato lo spunto per questo articolo. Ma il progetto potrebbe essere adattato anche a realtà come Vasto, Termoli e Isernia. Oppure alla stessa Bojano, dove nel decennio scorso si è arrivati a qualcosa di simile. Chissà qualcuno non ci pensi sul serio. A chi volesse approfondire la questione consigliamo uno sguardo ai siti www.mantovaunited.com www.myroma.it www.azionariatopopolareitalia.it e www.supporters-direct.coop Mentre girate sul web non dimenticatevi qualche messaggio sul nostro blog e un voto al sondaggio. A domani.
Mario Colalillo

Stavolta sono d'accordo con quanto dici.

quando si parla senza preconcetti lo apprezzo!

AZIONARIATO POPOLARE, DAI CAZZO!

Campobasso e basta!!! ha scritto:

La panacea di tutti i mali è la distanza, cantava Daniele Silvestri in una pezzo che è stato per mesi la risponderia-tormentone del telefonino di Gigi Molino quando il Drago ancora non sapeva che avrebbe fatto il direttore sportivo. La cura per tutti i malati cronici di sofferenza calcistica si chiama invece azionariato popolare. È questa l’agognata oasi nel deserto della programmazione, il sogno di ogni tifoso che sente di non avere fiducia nei propri dirigenti e che vorrebbe industriarsi per partecipare in maniera attiva. Una formula pronunciata spesso a proposito, quasi come una frase ad effetto pronta però a scontrarsi con la realtà. Immaginate il modello spagnolo. Pensate a grandi club come Barcellona e Real Madrid. Oppure, uscendo dalla Liga, a Bayern Monaco, Amburgo, Benfica, Sporting Lisbona e Arsenal. Democrazia e senso di appartenenza, oltre che risorse a infiniti zero. Qualcosa di inimmaginabile in provincia. Dove – però – qualcosa è possibile muovere. Senza perdere tempo con i 170mila e rotti soci del Barca, basta spostare l’obiettivo più verso il basso. Prendete il Mantova, capolista nel girone B della serie D con un piede e mezzo in Lega Pro. Un club, quello lombardo, rinato a giugno dopo il fallimento che ha fatto seguito alla retrocessione dalla B. Il 25% (che potrebbe essere aumentato a breve) ce l’hanno in mano i tifosi attraverso la cooperativa Mantova United, il restante 75% è del presidente Bruno Bompieri. Per rilevare un quarto del pacchetto i tifosi hanno raccolto in cinque mesi 100mila euro, forniti da 150 tifosi e 7 sponsor. Per chi non lo sapesse Mantova conta 48mila abitanti. Campobasso qualcuno in più.
Il modello Mantova – La cooperativa segue le regole dell’Azionariato popolare europeo, ovvero massima democraticità (un voto a testa, a prescindere da quanto versato), niente scopo di lucro e – soprattutto – sostenibilità. Quest’ultimo principio sancisce una quota di adesione accessibile a tutti. Per quel che concerne il Mantova, tanto per fare un esempio, i tifosi pagano da 100 (junior e rosa con riduzione a 55) a 2mila euro mentre per gli sponsor sono previste formule da 2mila a 10mila euro. Parte delle somme viene destinata alla quota associativa, parte all’acquisto di azioni del club. Ogni socio ha diritto, oltre a partecipare alle assemblee, a convenzioni di ogni genere e sconti sul materiale sportivo ufficiale e sull’abbonamento. Ma c’è di più. Se non si intende rinnovare per la stagione successiva si perde la quota associativa, ma il controvalore delle azioni del club viene restituito.
Le altre esperienze – L’Uefa sta spingendo per queste formule che, oltre ad assicurare maggiori stabilità, legano ancor di più le squadre ai propri territori. La Supporters Direct è un ente che collabora con la federazione e lavora su tutto il continente per fornire sostegno alla creazione dei cosiddetti Trust, ovvero delle aggregazioni no profit, come ad esempio a Campobasso la già esistente associazione dei tifosi. Nella nostra nazione è nata l’Azionariato popolare Italia, una sorta di coordinamento sull’intera Penisola. Ne fanno parte i sodalizi Como Plus, Il mio Gallipoli, la Sampdoria ai sampdoriani, Modena sport club, il mio Potenza, Amici del Rimini, MyRoma, Az.pop. Salernitana, Toromio e Verona nel cuore. Alcune hanno già ottenuto l’ingresso nelle rispettive società, altre contano di riuscirci nei prossimi mesi. Tanto per citare una svolta epocale, il 28 ottobre del 2010 l’associazione MyRoma ha partecipato all’assemblea degli azionisti giallorossi per l’approvazione del bilancio sociale.
Campobasso – Facciamo un passo indietro, quello che magari oggi tutti auspicano nell’ambiente rossoblù. Franco Mancini, ad esempio, potrebbe essere un uomo chiave per un coinvolgimento che parta dalla base e miri a questo modello. L’avvocato ha il polso del territorio, oltre che stima e fiducia della città. L’ideale per gestire anche il marketing, come avviene a Mantova. Il rapporto con la famiglia Capone è ormai logoro, ma tutto sommato non insanabile. Con un bel chiarimento privato, l’eliminazione di intermediari destabilizzanti e regole chiare per il futuro non è detto che non si possa tornare indietro di qualche mese. Sarebbe un bel modo per aiutare il Campobasso, riconoscere gli innegabili sforzi economici dell’attuale proprietà e far tornare a convivere le varie ‘anime’. Un sogno? Forse. Ma sarebbe quello che tutti chiedono, Capone compreso. Del resto il passato è stato già messo alle spalle una volta, ovvero quando c’è stata la possibilità del ripescaggio. Un ruolo determinante, però, dovranno iniziare a svolgerlo i politici. Tocca a loro, infatti, mettere tutti di nuovo intorno a un tavolo in questo attimo di quiete dopo la tempesta.
Non solo rossoblù – Il Campobasso ha rappresentato lo spunto per questo articolo. Ma il progetto potrebbe essere adattato anche a realtà come Vasto, Termoli e Isernia. Oppure alla stessa Bojano, dove nel decennio scorso si è arrivati a qualcosa di simile. Chissà qualcuno non ci pensi sul serio. A chi volesse approfondire la questione consigliamo uno sguardo ai siti www.mantovaunited.com www.myroma.it www.azionariatopopolareitalia.it e www.supporters-direct.coop Mentre girate sul web non dimenticatevi qualche messaggio sul nostro blog e un voto al sondaggio. A domani.
Mario Colalillo

Stavolta sono d'accordo con quanto dici.

anche a potenza l'hanno fatto.
Nel video c'è anche un Salvatore Di Somma portato in trionfo, e qualche similitudine con Campobasso visti i colori, calore e qualche momento buio!

la fonte

www.bagarini.blog.tiscali.it

La panacea di tutti i mali è la distanza, cantava Daniele Silvestri in una pezzo che è stato per mesi la risponderia-tormentone del telefonino di Gigi Molino quando il Drago ancora non sapeva che avrebbe fatto il direttore sportivo. La cura per tutti i malati cronici di sofferenza calcistica si chiama invece azionariato popolare. È questa l’agognata oasi nel deserto della programmazione, il sogno di ogni tifoso che sente di non avere fiducia nei propri dirigenti e che vorrebbe industriarsi per partecipare in maniera attiva. Una formula pronunciata spesso a proposito, quasi come una frase ad effetto pronta però a scontrarsi con la realtà. Immaginate il modello spagnolo. Pensate a grandi club come Barcellona e Real Madrid. Oppure, uscendo dalla Liga, a Bayern Monaco, Amburgo, Benfica, Sporting Lisbona e Arsenal. Democrazia e senso di appartenenza, oltre che risorse a infiniti zero. Qualcosa di inimmaginabile in provincia. Dove – però – qualcosa è possibile muovere. Senza perdere tempo con i 170mila e rotti soci del Barca, basta spostare l’obiettivo più verso il basso. Prendete il Mantova, capolista nel girone B della serie D con un piede e mezzo in Lega Pro. Un club, quello lombardo, rinato a giugno dopo il fallimento che ha fatto seguito alla retrocessione dalla B. Il 25% (che potrebbe essere aumentato a breve) ce l’hanno in mano i tifosi attraverso la cooperativa Mantova United, il restante 75% è del presidente Bruno Bompieri. Per rilevare un quarto del pacchetto i tifosi hanno raccolto in cinque mesi 100mila euro, forniti da 150 tifosi e 7 sponsor. Per chi non lo sapesse Mantova conta 48mila abitanti. Campobasso qualcuno in più.
Il modello Mantova – La cooperativa segue le regole dell’Azionariato popolare europeo, ovvero massima democraticità (un voto a testa, a prescindere da quanto versato), niente scopo di lucro e – soprattutto – sostenibilità. Quest’ultimo principio sancisce una quota di adesione accessibile a tutti. Per quel che concerne il Mantova, tanto per fare un esempio, i tifosi pagano da 100 (junior e rosa con riduzione a 55) a 2mila euro mentre per gli sponsor sono previste formule da 2mila a 10mila euro. Parte delle somme viene destinata alla quota associativa, parte all’acquisto di azioni del club. Ogni socio ha diritto, oltre a partecipare alle assemblee, a convenzioni di ogni genere e sconti sul materiale sportivo ufficiale e sull’abbonamento. Ma c’è di più. Se non si intende rinnovare per la stagione successiva si perde la quota associativa, ma il controvalore delle azioni del club viene restituito.
Le altre esperienze – L’Uefa sta spingendo per queste formule che, oltre ad assicurare maggiori stabilità, legano ancor di più le squadre ai propri territori. La Supporters Direct è un ente che collabora con la federazione e lavora su tutto il continente per fornire sostegno alla creazione dei cosiddetti Trust, ovvero delle aggregazioni no profit, come ad esempio a Campobasso la già esistente associazione dei tifosi. Nella nostra nazione è nata l’Azionariato popolare Italia, una sorta di coordinamento sull’intera Penisola. Ne fanno parte i sodalizi Como Plus, Il mio Gallipoli, la Sampdoria ai sampdoriani, Modena sport club, il mio Potenza, Amici del Rimini, MyRoma, Az.pop. Salernitana, Toromio e Verona nel cuore. Alcune hanno già ottenuto l’ingresso nelle rispettive società, altre contano di riuscirci nei prossimi mesi. Tanto per citare una svolta epocale, il 28 ottobre del 2010 l’associazione MyRoma ha partecipato all’assemblea degli azionisti giallorossi per l’approvazione del bilancio sociale.
Campobasso – Facciamo un passo indietro, quello che magari oggi tutti auspicano nell’ambiente rossoblù. Franco Mancini, ad esempio, potrebbe essere un uomo chiave per un coinvolgimento che parta dalla base e miri a questo modello. L’avvocato ha il polso del territorio, oltre che stima e fiducia della città. L’ideale per gestire anche il marketing, come avviene a Mantova. Il rapporto con la famiglia Capone è ormai logoro, ma tutto sommato non insanabile. Con un bel chiarimento privato, l’eliminazione di intermediari destabilizzanti e regole chiare per il futuro non è detto che non si possa tornare indietro di qualche mese. Sarebbe un bel modo per aiutare il Campobasso, riconoscere gli innegabili sforzi economici dell’attuale proprietà e far tornare a convivere le varie ‘anime’. Un sogno? Forse. Ma sarebbe quello che tutti chiedono, Capone compreso. Del resto il passato è stato già messo alle spalle una volta, ovvero quando c’è stata la possibilità del ripescaggio. Un ruolo determinante, però, dovranno iniziare a svolgerlo i politici. Tocca a loro, infatti, mettere tutti di nuovo intorno a un tavolo in questo attimo di quiete dopo la tempesta.
Non solo rossoblù – Il Campobasso ha rappresentato lo spunto per questo articolo. Ma il progetto potrebbe essere adattato anche a realtà come Vasto, Termoli e Isernia. Oppure alla stessa Bojano, dove nel decennio scorso si è arrivati a qualcosa di simile. Chissà qualcuno non ci pensi sul serio. A chi volesse approfondire la questione consigliamo uno sguardo ai siti www.mantovaunited.com www.myroma.it www.azionariatopopolareitalia.it e www.supporters-direct.coop Mentre girate sul web non dimenticatevi qualche messaggio sul nostro blog e un voto al sondaggio. A domani.
Mario Colalillo

fermo restando che ad un azionariato in quote, io la mia quota la metterei, ma con mancini alla base e non berardo , vi prego di non fare cifre , perche' altrimenti non vorrei dover entrare a piedi uniti e in tackle sulle cifre di quest'anno in seno alla societa' nuovo campobasso calcio, che sono tutt'altro che quelle che si dicono in giro....

fra sponsor,istituzioni, contributi (a fine stagione), abbonamenti, biglietti e varie, varie, varie ed eventuali....le cifre sono davvero CARINE da MOSTRARE....

smoker89 ha scritto:

aficionados ha scritto:

L'ipotesi azionariato popolare e' suggestiva ma ben poco realizzabile........a 1000euro chi la potrebbe sottoscrivere?un manipolo di "malati" del lupo e qualche tifoso benestante.........soprattutto in questo periodo storico di crisi che c'e in giro, con molte famiglie che vive con un solo stipendio, con tantissimi (come me) che ha un mutuo da pagare........ripeto, ipotesi affascinante e suggestiva che pero' si trasformerebbe in un grande flop......
qualcuno di voi direbbe : comunque e' un piccolo aiuto..... ma non si andrebbe lontano..........
un'altra ipotesi sarebbe una piccola "sovrattassa" alle grandi imprese sia edili che di servizi che dalla comunita' ricevono molto,sotto forma di lavoro, con appalti comunali e provinciali e reimpiegare questi proventi nel sociale e quindi il calcio.......ipotesi anche questa applicabile ma che creerebbe non poche critiche.......
Purtroppo questa grande giostra che e' il calcio, specialmente nelle serie minori, ha bisogno di grandi imprenditori che investono i loro soldi "quasi" a fondo perduto visto le ben poche rientrate economiche.........

Aficionados, ti posso fare una domanda?
Tu vivi a cb?
esempio:
ci passi mai per i centri commerciali durante l'orario lavorativo? (che ne so, tipo orario feriale alle 5/ le 6 del pomeriggio al leclerc),
permettimi di dirti che il calcio a CB non lo potra' mai fare la gente che va al leclerc.....

sai quanta gente in questa città sta sfondata di soldi, campa sull'assenteismo, sui quattrini a vuoto, su tante di quelle cose che noi non abbiamo manco idea?
Ecco, basta che prendi l'esempio più elementare del vedere quanta gente cazzeggia durante la giornata.
Sai quanta gente con uno stipendio pubblico s'assenta perchè c'ha le spalle coperte? Basta che ti vedi in giro. Questa città è sotto pochissimi controlli, di tipo fiscale, lavorativo ecc...ecc...se ne potrebbero scrivere tante di cose.
queste persone sono la piaga della societa', che mano potrebbero dare???

Ma tornando all'argomento ci sono famiglie come le nostre che c'hanno acceso un mutuo, e famiglie(+ del 50% di campobasso) che c'hanno tanti di quei soldi che nemmeno immagini. Perchè molti di loro non si fanno avanti e non acquistano il lupo o non danno anche una piccola quota? PERCHE' NON SONO INCENTIVATI, MOTIVATI, E NON VEDONO UN PROGETTO SERIO ALL'ORIZZONTE.
perche' non se ne fregano una mazzo del CB calcio, mettetelo in testa.........e' gente che non viene allo stadio, o se vengono lo fanno solo per le partite di cartello o se la squadra va forte.......

allora io mi permetto di dire DIAMOGLIELO NOI UN PROGETTO SERIO, METTIAMOGLIELO DAVANTI, vediamo come va e stiamo a vedere. Mi gioco 5 € che un tentativo si può fare.

ripeto, il calcio da che mondo e mondo e' fatto da un presidente che sforaggia e dai tifosi che pagando il biglietto contribuiscono in parte allo spettacolo.......

[/b]

mi riferivo al discorso dei 500000€ da dare a capone e degli altri 500 a mancini....
io metterei la firma se i campobassani cacciassero 300000€,da somme più cospique di professionisti e piccoli commercianti o imprenditori alla 100€ del ragazzo.sarebbe veramente bello oltre ad essere uno spot di campobassanità in tutta italia!

trakkiula ha scritto:

ragazzi l'azionariato popolare deve essere visto a mio parere come contributo,tipo pubblicità,non come gestione,altrimenti non si va lontano.

se già si raccogliessero 300000€ io sarei stracontento,magari con un rappresentante in società a rapresentare i piccoli azionisti.ma non di più,altrimenti saremmo degli illusi.

Forse sono stato frainteso, ma intendevo proprio questo

ragazzi l'azionariato popolare deve essere visto a mio parere come contributo,tipo pubblicità,non come gestione,altrimenti non si va lontano.

se già si raccogliessero 300000€ io sarei stracontento,magari con un rappresentante in società a rapresentare i piccoli azionisti.ma non di più,altrimenti saremmo degli illusi.

aficionados ha scritto:

L'ipotesi azionariato popolare e' suggestiva ma ben poco realizzabile........a 1000euro chi la potrebbe sottoscrivere?un manipolo di "malati" del lupo e qualche tifoso benestante.........soprattutto in questo periodo storico di crisi che c'e in giro, con molte famiglie che vive con un solo stipendio, con tantissimi (come me) che ha un mutuo da pagare........ripeto, ipotesi affascinante e suggestiva che pero' si trasformerebbe in un grande flop......
qualcuno di voi direbbe : comunque e' un piccolo aiuto..... ma non si andrebbe lontano..........
un'altra ipotesi sarebbe una piccola "sovrattassa" alle grandi imprese sia edili che di servizi che dalla comunita' ricevono molto,sotto forma di lavoro, con appalti comunali e provinciali e reimpiegare questi proventi nel sociale e quindi il calcio.......ipotesi anche questa applicabile ma che creerebbe non poche critiche.......
Purtroppo questa grande giostra che e' il calcio, specialmente nelle serie minori, ha bisogno di grandi imprenditori che investono i loro soldi "quasi" a fondo perduto visto le ben poche rientrate economiche.........

Aficionados, ti posso fare una domanda?
Tu vivi a cb?
esempio:
ci passi mai per i centri commerciali durante l'orario lavorativo? (che ne so, tipo orario feriale alle 5/ le 6 del pomeriggio al leclerc), sai quanta gente in questa città sta sfondata di soldi, campa sull'assenteismo, sui quattrini a vuoto, su tante di quelle cose che noi non abbiamo manco idea?
Ecco, basta che prendi l'esempio più elementare del vedere quanta gente cazzeggia durante la giornata.
Sai quanta gente con uno stipendio pubblico s'assenta perchè c'ha le spalle coperte? Basta che ti vedi in giro. Questa città è sotto pochissimi controlli, di tipo fiscale, lavorativo ecc...ecc...se ne potrebbero scrivere tante di cose.
Ma tornando all'argomento ci sono famiglie come le nostre che c'hanno acceso un mutuo, e famiglie(+ del 50% di campobasso) che c'hanno tanti di quei soldi che nemmeno immagini. Perchè molti di loro non si fanno avanti e non acquistano il lupo o non danno anche una piccola quota? PERCHE' NON SONO INCENTIVATI, MOTIVATI, E NON VEDONO UN PROGETTO SERIO ALL'ORIZZONTE.

allora io mi permetto di dire DIAMOGLIELO NOI UN PROGETTO SERIO, METTIAMOGLIELO DAVANTI, vediamo come va e stiamo a vedere. Mi gioco 5 € che un tentativo si può fare.

L'ipotesi azionariato popolare e' suggestiva ma ben poco realizzabile........a 1000euro chi la potrebbe sottoscrivere?un manipolo di "malati" del lupo e qualche tifoso benestante.........soprattutto in questo periodo storico di crisi che c'e in giro, con molte famiglie che vive con un solo stipendio, con tantissimi (come me) che ha un mutuo da pagare........ripeto, ipotesi affascinante e suggestiva che pero' si trasformerebbe in un grande flop......
qualcuno di voi direbbe : comunque e' un piccolo aiuto..... ma non si andrebbe lontano..........
un'altra ipotesi sarebbe una piccola "sovrattassa" alle grandi imprese sia edili che di servizi che dalla comunita' ricevono molto,sotto forma di lavoro, con appalti comunali e provinciali e reimpiegare questi proventi nel sociale e quindi il calcio.......ipotesi anche questa applicabile ma che creerebbe non poche critiche.......
Purtroppo questa grande giostra che e' il calcio, specialmente nelle serie minori, ha bisogno di grandi imprenditori che investono i loro soldi "quasi" a fondo perduto visto le ben poche rientrate economiche.........

una cosa utile per raccogliere adesioni potrebbe essere uno stage (non è che ci voglia molto a creare uno stage) in piazza, per il corso magari, dove si raccolgono firme con eventuale disponibilità economica di chi vuole partecipare. Io penso che ci sarebbe anche un tifoso sui generis che metterebbe anche un pò più di mille euro. Una volta raccolte parecchie adesioni si vede il da farsi (offerta a capone) e si può proporre la lista dei soci dell'azionariato popolare ad un eventuale nuova dirigenza, che potrebbe metterli in minuscolo sulla nuova divisa.(proposta fatta pochi giorni fa da nuclei). D'altronde dopo il messaggio di nuclei mi sono informato e ho visto che la squadra spagnola che ha questo azionariato, il Deportivo Alaves, milita nella secunda division B, in pratica la nostra serie C.

SE CI RIESCONO GLI ALTRI, PERCHE' NOI NO!?

FARE, FARE, FARE, ALTRO CHE CHIACCHIERE. AGIAMO.
E' INUTILE DIRE NESSUNO DICE NIENTE, TUTTI IN SILENZIO, METTIAMO PRIMA NOI I FATTI DAVANTI A TUTTO.
NON CI VUOLE NIENTE A METTERE UNO STAND IN PIAZZA GIA' DA DOMANI. SAI QUANTI SQUATTRINATI PASSANO IN GIRO.............

Ecco i miei 1000....
senza Berardo pero'.

Mancherebbero ancora 998 adesioni.

oh mio dio berardo ... dalla sua grande esperienza di cosa? di farci fallire per 2 spiccioli?

ma sei fuori o cosa? scambiamo la merda col letame ora?

meglio fallire piuttosto che rivedere quel buffone in seno alla società

che tristezza ... ora vogliono berardo ...

se ci crediamo tutti e tutti vogliamo creare qualcosa di importante mi permetto di illustrare il mio progetto:
almeno 1.000 tifosi che danno concretamente disponibilità di euro 1.000 di cui 500 subito e 500 a fine stagione
per un totale di euro 1.000.000
di questo milione 500.000 credo sia l'offerta piu' valida per mandare a casa capone, e 500.000 io li darei all'avv. Mancini che ci pagherebbe tutti gli stipendi arretrati.
mi permetterei di inserire in questo progetto anche Berardo che ci aiuterebbe con la sua netta esperienza a chiudere trattative se mai ce ne fossero con probabili acquirenti.
puo' sembrare tutta un utopia ma credetemi insieme tutti, cosi come allo stadio, possiamo farcela.
se vi piace questa idea che puo' tranquillamente essere modificata a parer di tutti voi,
rispondete in almeno 1.000
e poi vedremo il da farsi.
una cosa è certa
Capone si umilierà quando mancini gli dirà che c'e un offerta di 500.000 da parte di tutti i tifosi.
immaginate un po'.
SPERANDO OVVIAMENTE CHE ACCETTI!!!!
TANTO O ACCETTA O PER QUANDO MI RIGUARDA RESTERA' SOLO.....

forza lupi sempre...............................................