Avevamo un presidente pazzo scatenato e furioso che risponde al nome di Ferruccio Capone, un soggetto scomodo, presuntuoso, antipatico, che spesso diceva frasi fuori posto, ma uno che i soldi finché li ha avuti li ha messi, uno che ha fatto centinaia di cazzate, ma spesso ha chiesto scusa, uno che metteva i soldi solo per la passione per il calcio, non certo per un tornaconto personale, visto e considerato che non ha mai chiesto né ottenuto contropartite, rimettendoci di suo fino al fallimento del Campobasso e probabilmente anche della sua azienda. E invece si è lavorato giorno dopo giorno a buttargli merda in faccia, a spingerlo verso il precipizio, a costringerlo con ogni mezzo a gettare la spugna, forti di avere nei meandri nella nostra Campobasso bene la giusta medicina per fare calcio ad alti livelli, lui, Capone, è stato disegnato come il male assoluto, gli altri, i tifosi, giornalisti, commentatori di TV, ex giocatori, ex dirigenti, tutti a fare gli esperti, tutti a fare le pulci a Capone, tutti a dire che sapevano benissimo come si può fare calcio con una seria programmazione, tutti ad accusare Capone di non essere in grado di farlo, tutti ad avere l’asso nella manica per un dopo Capone roseo e fulgido, il problema era ormai solo quello di far fuori Capone, magari anche con l’eliminazione fisica (ho sentito persino dire a qualcuno che lo voleva uccidere - follia pura di una piazza uscita fuori di senno).
Finalmente Capone è andato via, con buona pace di tutti, ora non si dica che la fine del Campobasso dipende da lui, chi lo dice sa benissimo che sta dicendo una mostruosa menzogna, Capone di soldi non ne aveva più, ed ha lanciato il grido d’allarme da oltre due anni ma tutti se ne sono fottuti, tanto poi alla fine, tra un pianto ed un altro i soldi li tirava sempre fuori lui, è tanto vero che alla fine li tirava fuori lui che ha persino stipulato un mutuo garantito da ipoteca su sue personali proprietà pur di continuare a finanziare il calcio di Campobasso, è ovvio che alla fine se il grido di allarme non viene raccolto si finisce inevitabilmente al fallimento. L’ultimo atto d’amore di Capone per il Campobasso è stato quello di cederlo gratuitamente al fantomatico Di Palma, presentatogli dal sindaco di Campobasso come l’uomo ricco ed organizzato proveniente dal nord che poteva salvarci dal precipizio, tutti abbiamo abboccato all’amo, anch’io mi sono fatto prendere dall’entusiasmo, e il sig. Di Palma ha fottuto e preso per i fondelli una città intera, ma anche in questa circostanza, alla scoperta del rovescio della medaglia del Di Palma, tutti ci siamo tirati fuori lasciando Capone con il cerino in mano ed accusandolo ancora una volta di essere lui il colpevole per non aver valutato a chi regalava la società, siamo arrivati addirittura ad inventarci la storia che Capone e Di Palma fossero in accordo.
Come si fa a dimenticare tutti i sacrifici fatti da Capone, solo contro tutti, ci siamo dimenticati che la domanda di ripescaggio in lega pro è costata una fortuna finanziata da Capone? O i biglietti gratis comprati per i tifosi del Campobasso nella trasferta di Vasto? O ancora i 7.000,00 euro spesi l’anno scorso per rimettere a posto il prato dello stadio? O quelli spesi per adeguare lo stadio alla capienza ridotta? O tutti i debiti lasciati dalla gestione Rizzi/Iacampo/Palladino pagati da Capone? Alla villa di Montella c’era la fila di tutti i fornitori che chiedevano il saldo di quanto dovutogli per la gestione Rizzi, o ancora la persecuzione con il voler addebitare a Capone tutte le utenze di acqua, gas ed energia elettrica del quartiere di Selva Piana? Ci si ricorda solo dei debiti accumulati nell’ultimo anno e mezzo quando Capone aveva avvertito la piazza di non aver più soldi per continuare a pagare e che pertanto, non potendo mettersi a spacciare droga, non riusciva più ad andare avanti.
Il vero errore commesso da Capone durante la sua gestione è stato semplicemente quello di sbagliare la scelta dei direttori sportivi, anche se quelli scelti arrivano con ottime credenziali (Nucifora, Multineddu), tanto e vero che quando ha azzeccato tale scelta (Ciccone) i risultati in campo si sono visti, pur essendoci ancora Capone alla presidenza del Campobasso.
Vogliamo parlare allora del dopo Capone? Vogliamo parlare del romantico progetto di fare calcio solo con le risorse dei Campobassani? Vogliamo parlare del bellissimo esempio relativo alla raccolta fondi del comitato che però potrà servire al massimo per organizzare un torneo tra scapoli ed ammogliati?
Ebbene, se tutte le forze messe in campo da istituzioni, giornalisti, tifosi, ed addetti ai lavori per raccogliere forze e risorse finanziarie fossero state messe in campo durante la gestione Capone per aiutarlo nell’ingrato compito di portare avanti da solo il calcio della nostra città, la società non sarebbe fallita ed a quest’ora stavamo parlando del quarto campionato di lega pro da disputarsi con l’obiettivo di arrivare tra le prime 8 e finire dritti dritti nella serie C unica subito al di sotto della serie B, e invece ci troviamo ad elemosinare persino un campionato di Promozione, con paesi di quattro gatti che ci guarderanno dall’alto del campionato di eccellenza.
Un ultima cosa, …. Se la gestione portata avanti dal comitato, dal sindaco ed assessore allo sport per “”programmare”” la prossima stagione l’avesse fatta Capone, nel modo in cui è stata fatta, ce lo saremmo mangiato vivo sostenendo che aveva sbagliato tutto, ed invece adesso ci sforziamo di far credere a tutti, ed anche a noi stessi, che sarà bellissimo persino disputare un campionato di Promozione all’antistadio, e scontrarci con squadre di calcio composte da quarantenni con pancetta al seguito, che dopo aver lavorato tutta la settimana, vanno a sgranchirsi le gambe nella partitella domenicale senza aver fatto nemmeno un allenamento settimanale ed allenati dal parroco del paese.